giovedì 18 giugno 2015

Era il suo destino. "Non ditemi che non lo posso fare"

Locke parla di un  uomo che ha scalato l'Everest senza avere le gambe.
"Era il suo destino" dice.
In realtà sta parlando di sé.
"Non ditemi che non lo posso fare" ribadisce ai suoi colleghi scettici per il viaggio nella selvaggia australia che Locke ha prenotato.
Locke non cammina da 4 anni.

Quando è ormai a Sidney in procinto di partire per la spedizione, viene rimandato indietro da uno degli organizzatori che non sapeva che Locke fosse paralizzato. Anche noi spettatori scopriamo con chiarezza in questo momento che Locke è su una sedia a rotelle.
John è contrariato.
"Io posso farcela"
"Lei non sa con chi ha a che fare, questo è il mio destino"
"Io devo esserci, non ditemi che non lo posso fare".

L'autobus parte e Locke rimane a terra. Sembra la fine.
Ma qui si compie veramente il suo destino. Senza questo incidente di percorso Locke non sarebbe stato sull'aereo che lo ha portato sull'isola, dove si è compiuto il miracolo.

Sull'isola Locke guarda la sedia a rotelle ormai inutile e sorride.

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